8 settembre 1943 a Rodi
L’armistizio dell’ 8 settembre 1943 colse le forze armate italiane impreparate. Nonostante la superiorità numerica, esse furono sconfitte dopo vari combattimenti che spesso videro gli attaccanti tedeschi a mal partito.
La sconfitta fu causata dagli errori del Comando Superiore dell’Egeo, dall’irresolutezza del Governatore Inigo Campioni e da fattori psicologici di subordinazione all’ex alleato tedesco.
La resistenza italiana continuerà a Coo ed a Lero dove l’ultimo assalto tedesco il 6 novembre travolgerà la resistenza anglo italiana.
Il valoroso ammiraglio Mascherpa, comandante della piazzaforte, sarà imprigionato e condannato a morte, insieme a Campioni, dopo un vergognoso processo messo in piedi da un tribunale fascista nel maggio 1944.
Gli anni oscuri
La definitiva conquista di Leros e delle altre isole circostanti consolidò il dominio tedesco, sino al maggio 1945.
Inizia per il Dodecaneso il periodo più oscuro, lo spietato regime di terrore instaurato dal gen. Wagener successore di Kleeman, la fame, i bombardamenti, la deportazione della comunità ebrea trasformarono la “perla del Mediterraneo” in un gigantesco lager all’aperto.
La storia di quegli anni nell’unica ricerca sinora pubblicata in Italia del prof. Luca Pignataro.
Crimini e criminali
Il gen. Fredrich Whilhelm Muller com.te del 22 o Fanteria Whermacht, sotto ritratto con il cappotto scuro, fu l’ artefice della conquista tedesca di Kos e Leros ma anche il carnefice di 118 ufficiali italiani inermi.
Fredrich Whilhelm Muller, fu condannato come criminale di guerra e giustiziato ad Atene nel 1947. Era responsabile della strage di 12 ufficiali italiani a Leros e di altri 103 a Coo, in entrambi i casi si trattava di prigionieri inermi.
Il generale Otto Wagener, comandante delle truppe tedesche sull’isola di Rodi, il capitano Helmut Meeske, i maggiori Johann Koch e Herbert Nicklas, l’ufficiale medico Christian Korsukewitz, il tenente Paul Walter Mai, il sottotenente Willy Hansky, il caporale Johann Felten, l’interprete Georg Dallago furono processati dal Tribunale Militare di Roma per numerosi crimini commessi nell’isola di Rodi.
Nonostante le condanne inflitte essi furono liberati in segreto tra il 1950 ed il 1951.
Otto Wagener, nazista della prima ora ed amico di Hitler, morirà nel suo letto nel 1971 come libero cittadino della Repubblica Federale Tedesca.
In questo articolo, frutto di accurate ricerche, lo storico e ricercatore prof. Filippo Focardi, rivela quali interessi politici, connivenze e complicità sottrassero questi criminali alla giustizia.
Questa vicenda è strettamente legata a quella dell'”ARMADIO DELLA VERGOGNA” di cui si parla nelle seguenti pagine.
Resistenza a Rodi
Dopo la resa dell’11 settembre 1943 molti militari italiani si diedero alla macchia nell’isola di Rodi per condurre una lotta senza speranza….
Gli eroi dimenticati di Rodi
L'amministrazione italiana dopo la resa tedesca
Dopo la resa tedesca le isole del Dodecaneso passarono formalmente sotto l’amministrazione britannica che continuò ad avvalersi di quella italiana, l’Italia conservò ancora per tutto quel quel periodo la sovranità sino al definitivo passaggio alla Grecia.
La Fame in Grecia
La tesi di laurea di Silvia Giugno sulla Santa Sede ed il problema della fame in Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale. Anno accademico 1999-2000, Università La Sapienza, Roma.