Gli anni dorati 1923 - 1936
Con la definitiva acquisizione delle isole dell’Egeo sancita dal Trattato di Losanna del 1923 e la nomina di Mario Lago a Governatore del Possedimento termina il periodo di occupazione militare “provvisorio”. In Italia comincia a consolidarsi il regime fascista di Benito Mussolini che a capo del Governo persegue una politica estera di potenza che porterà la nazione 18 anni dopo, nel baratro del secondo conflitto mondiale. In questo disegno politico, in cui si mischiano le rivendicazioni contro il trattato di Versailles, l’espansionismo verso i Balcani e la rivendicazione di un nuovo ruolo nel Mediterraneo, il Possedimento delle isole dell’Egeo rimane un’area marginale almeno sino alla conquista dell’ Etiopia. , ossia dal 1923 al 1936, sono quelli della profonda trasformazione delle isole. Proprio quegli anni, sono l’epoca dorata delle isole. Il governatore Mario Lago, uomo di larghe vedute, di buon senso ed onestà intellettuale, gode di notevole autonomia politica, amministrativa ed economica dalla madrepatria. Il regime di Mario Lago è formalmente fascista ma di fatto paternalista, egli comprende che per mantenere la pace sociale bisogna rispettare la peculiarità multietnica e religiosa delle isole e sopratutto di Rodi in cui convivono da centinaia d’anni greci ortodossi, ebrei sefarditi e turchi musulmani. Lago non sopprime le autonomie locali, eredità del dominio turco ma introduce gradualmente modifiche all’ordinamento scolastico. In campo economico si dedica alla modernizzazione dell’agricoltura, alla riforestazione dell’isola, alla creazione di nuove aziende e manifatture così come alla progettazione di nuovi quartieri residenziali ed edifici pubblici in tutte le isole principali. Con la proclamazione dell’Impero nel maggio 1936 ed Il progressivo mutamento della politica estera italiana in senso anti francese e anti britannico, il Dodecaneso assume importanza come baluardo italiano affacciato sui Dardanelli e sul Mediterraneo Orientale allora dominio della Gran Bretagna. Ha inizio quindi la militarizzazione delle isole che porterà circa 40.000 uomini delle tre forze armate a presidiare le isole. Al termine del secondo conflitto mondiale dopo un periodo provvisorio di amministrazione britannica e la definitiva acquisizione delle isole da parte della Grecia, la residua comunità italiana, qualche migliaio di persone, rientrano in patria tra il 1947 ed il 1948.
L’opera di rimozione e di rifiuto della presenza italiana, sin qui attuata dalle autorità greche è dovuta al ricordo della disgraziata guerra voluta da Mussolini nell’ottobre 1940 e quindi alla associazione tra dittatura fascista e tutto ciò che di italiano è rimasto in Egeo. Tuttavia da qualche anno si avverte in Grecia una certa rivalutazione dell’opera italiana soprattutto da parte di alcuni ambienti culturali. Questa tendenza non è una forma di “revisionismo storico” nè un’operazione di recupero nostalgico. Giunge notizia che l’amministrazione comunale di Rodi intenderebbe dedicare una strada a Mario Lago, ci auguriamo che questo avvenga come segnale del superamento di un atteggiamento preconcetto e miglior comprensione tra le civiltà mediterranee.
Numerosi brevi documentari relativi alla presenza italiana Egeo ed alle vicende belliche sono visionabili gratuitamente dal sito dell’Istituto Luce.