L’ultimo lembo di costa selvaggia dell’isola di Rodi, una penisola paradiso dei surfisti di tutta Europa è seriamente minacciata dalla costruzione dalla centrale suplementare termoelettrica di Mazut della potenzialità di 115 MW.
L’incremento del turismo di massa nell’isola, si parla di 200.000 turisti che si aggiungono ai 100.000 residenti divora drammaticamente le limitate risorse dell’isola, prima di tutto l’acqua.
Crescendo il fabbisogno di energia elettrica sulla base di questo modello di sviluppo non sostenibile le autorità hanno costruito una centrale termoelettrica nel posto più selvaggio e incontaminato dell’isola a Prassonissi. Dal 2012 le associazioni ambientaliste si battono contro questa follia ma nonostante questo la centrale è quasi operativa.
Invece di trasportare l’energia dalla terraferma e sviluppare l’energia eolica e solare si punta ad un modello di sviluppo devastante, questa pazzia costerà cara all’isola e agli abitanti, bisogna a tutti i costi bloccare l’entrata in funzione della centrale di Mazut.