Memoria presentata da Luciano Alberghini Maltoni al Convegno “La vita al tempo delle Batterie”, Leros 13 – 14 settembre 2015
Mappa dell’isola di Leros con l’indicazione delle batterie e dei settori “morti” ovvero non coperti dal fuoco delle batterie. La minaccia aerea dopo l’8 settembre 1943 proveniva dagli Ex Alleati germanici. La Luftwaffe bombardava l’isola principalmente dall’aeroporto di Atene (Tatoi). Tuttavia il buco più grave nella catena d’avvistamento ottico ed aerofonico si creò solo con la caduta in mani tedesche delle vedette sull’isola di Sira, consentendo quindi a 25 bombardieri bimotori Ju 88 della Lufwaffe, di giungere inavvertiti sull’isola il 26 settembre 1943, Questo fu uno dei bombardamenti più devastanti. L’incrociatore greco Vassilissa Olga fu affondato a mentre a terra furono 300 i morti italiani.
Sin dall’inizio della guerra (10 giugno 1940) la rete di allarme antiaereo del Possedimento delle Isole Italiane dell’Egeo (per brevità Dodecaneso) era costituita da a) posti di vedetta b) aerofoni (non esistevano apparati RADAR che saranno installati dai tedeschi dopo la conquista delle isole nel 1944) c) Muri o buche d’ascolto. I posti di vedetta erano presidiati da militari del R.E. o R. Marina che scrutavano l’orizzonte con binocoli, i posti di vedetta erano collegati via radio /telegrafo con il Comando DICAT di Lero. La Rete di avvistamento era stata progettata per difendere Lero sopratutto dal quadrante Nord Ovest ovvero dalla Grecia Continentale e isole Cicladi . Dopo l’occupazione della Grecia nel 1941 ad opera dei tedeschi le forze italiane occuparono altre isole nelle Cicladi e nelle Sporadi settentrionali tra cui Sira installando posti di vedetta.
Isola | Localizzazione Posto di vedetta | Quota |
Lero | Monte Marcello | 256 |
Lero | Santa Marina | 154 |
Lero | Punta Cazzuni | 39 |
Lero | Monte Scumbarda | 308 |
Lero | Torrione | 13 |
Archi (Alrki) | M.te Testa Bianca | 105 |
Patmo | M.te Diavolo | 252 |
Levita | Levita | 133 |
Calino (Kalymnos) | M.te Profeta Elia | 679 |
Coo (Kos ) | M.te Pimianò | 302 |
Coo (Kos ) | Capo Foca | 260 |
Coo (Kos ) | Punta Masticari | 91 |
Sira (Syros) | Mittakas | 320 |
Rete d’avvistamento in Egeo, aerofoni
Aerofono tipo | Installazione | Località |
Galileo | Comando DICAT | Monte Patella |
SAFAR | Gruppo Nord | Monte Moplugurna |
SAFAR | Gr. Centro | Monte Meraviglia |
SAFAR | Gr Sud | Monte Scumbarda |
SAFAR | PL 281 | Punta Diapori |
SAFAR
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PL 989 | Punta Timari |
SAFAR
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PL 888 | Punta Blefuti |
SAFAR
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Lago | Monte Appetici |
SAFAR | PL 988 | Isola Stampalia |
Un aereo in volo produce un rombo di/ei motori a scoppio di frequenza compresa tra 100 e 10.000 , questo suono si propaga nell’aria alla velocità di 340 m/sec con un intensità che diminuisce all’aumentare della distanza di un ascoltatore in base a legge logaritmica. Gli aerofoni erano strumenti in grado di captare questo rombo debole a distanze tra 15 e 24 km. e determinare la direzione e la quota degli aerei nemici. Tutti gli aerofoni erano costituiti da almeno una coppia di trombe a forma parabolica .
Gli addetti agli aerofoni erano soggetti selezionati in base al loro udito ed addestrati presso la scuola MILMART di Gaeta. La loro attività era molto stressante dovendo esplorare l’orizzonte di continuo e prestare la massima attenzione.
Il Muro d’Ascolto
Il Muro d’ascolto di Monte Patella si trova a latitudine Nord 37°07’33’’ longitudine Est 26°49’09’’ ad altezza di 238 metri s.l.m., esso è diviso in 3 settori di 120° gradi che sono orientati QUADRANTE NORD, QUADRANTE SUD EST , QUADRANTE SUD OVEST realizzando una copertura di 360°, dista circa 170 mt. Dal bunker Comando DICAT – FAM. Ha un diametro di circa 18 mt con un circonferenza di circa 57 mt. Ed un altezza da terra di 2,30 mt.
Costruito con pietre cementate, il muro presenta la superficie esterna parabolica perfettamente levigata, la struttura è dipinta in giallo ocra per mimetizzarsi col terreno circostante ed appare danneggiata in più settori. Un fosso semicircolare per ogni settore di 120° ospitava un militare “ascoltatore” specializzato che determinava la direzione ovvero l’azimuth dei velivoli nemici e la comunicava leggendo una scala graduata al bordo angolare della fossa, di queste graduazioni se ne sono conservate tracce. La portata di ascolto di questo muro parabolico era di circa 24 km. , questo significa che l’allarme per uno o più aerei nemici diretti a Lero alla velocità di 400 km/h poteva essere dato con circa 17 minuti d’anticipo sull’effettivo orario di sorvolo/attacco con una precisione azimutale di 5° . Risultati assai sorprendenti per una struttura così semplice.
Disegno di muro d’ascolto a generatrice parabolica . L’ascoltatore si spostava all’interno della fossa e appena percepiva il rombo con piccoli aggiustamenti della testa determinava la direzione di massima intensità del suono e comunicava con un telefono campale i dati all’aerofono ed alla Centrale.
copyright@Luciano Alberghini Maltoni_2015
Per ulteriori approfondimenti vedere gli atti del convegno tenuto a Leros nel 2016