Gli esordi
Mario Lago (Savona 1878 – Capri 1950) figlio di Eugenio (magistrato) e di CASTELLACCI Enrichetta, laureato in giurisprudenza nel 1901 presso l’Università di Genova, inizia la carriera diplomatica come “attachè” presso il consolato italiano di Nizza. Tramite la conoscenza di Giolitti, compagno di scuola di suo padre, viene promosso vice console nel 1904 e si trasferisce a Roma presso il Ministero degli Esteri. Dopo essere stato agente diplomatico a Tangeri (1914 -1917) è collocato in aspettativa per motivi di salute, rientra in servizio dietro sua domanda il 13 ottobre 1918. Il 15 gennaio viene destinato come incaricato d’affari a Praga, rientra al Ministero Affari Esteri e viene promosso Direttore Generale per gli Affari Europei e del Levante nell’ottobre del 1920. Partecipa come delegato italiano alla conferenza di Losanna.
La nomina a Governatore
Viene nominato Governatore del Possedimento nel novembre 1922. Nominato senatore del Regno con Regio Decreto il 22 dicembre 1928 era stato nominato Ambasciatore il 14 aprile 1927, Ottiene numerose onorificenze tra il 1914 ed il 1932 (Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia 17 gennaio 1907 Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia 29 dicembre 1912 Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia 11 gennaio 1914 Grande ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia 2 giugno 1924 Gran cordone dell’Ordine della Corona d’Italia 10 agosto 1925 Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 4 giugno 1914 Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 8 giugno 1919 Commendatore dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 6 agosto 1922 Grande ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 gennaio 1932). Sebbene non ci siano testimonianze certe su come e perchè fosse stato scelto proprio lui come Governatore delle Isole Egee, è molto probabile che Mussolini, Capo del Governo, lo abbia conosciuto e prescelto per la sua esperienza conseguita durante i negoziati alla conferenza di Losanna.
Il suo programma
Uomo di di stampo liberale giolittiano era animato da notevole positivismo e da un’ambizione personale che lo portarono a progettare un grande programma di valorizzazione delle isole. Grazie all’enorme potere delegato al Governatore egli intese portare il Dodecaneso allo stesso livello di sviluppo e modernità della madrepatria e consolidare il dominio italiano. Il suo piano, attuato con lungimiranza e sagacia per tutto il suo mandato si articolava su :
1) Riorganizzazione amministrativa dell’apparato pubblico.
2) Costruzione delle infrastrutture stradali, riorganizzazione del catasto tramite la mappatura completa delle isole.
3) Modernizzare l’agricoltura e promuovere la forestazione.
4) Sviluppare il turismo.
5) Creare nuove attività industriali ( ceramiche, tabacchi, tessile,alimentare etc..) attraendo capitali e competenze dall’Italia, favorire l’immigrazione. Promuovere gli scambi ed i commerci verso il vicino Oriente.
6) Sviluppare l’edilizia pubblica e privata.
7) Valorizzare il patrimonio storico archeologico delle isole.
Questo piano verrà attuato con successo nel corso di 14 anni sino al 1936, possiamo considerare questo il periodo d’oro del Dodecaneso.
Il periodo dorato, l’architettura, le infrastrutture, la modernizzazione
Vengono realizzati nuovi quartieri sia a Rodi che nelle altre isole rispettando tuttavia il preesistente tessuto medievale, le mura di Rodi e gli antichi edifici della città murata vengono restaurati, s’intraprendono nuovi scavi sotto la direzione del famoso archeologo Maiuri, si fondano moderne fattorie, si cerano nuove industrie come la manifattura tabacchi TEMI, la rete stradale cresce rapidamente e si costruiscono acquedotti e ponti, viene costruito il nuovo porto commerciale di Rodi ed il mercato. Gli edifici pubblici e privati progettati dall’architetto Florestano Di Fausto hanno caratteristiche uniche, considerate ancora oggi veri e propri capolavori di uno stile architettonico eclettico. Da un punto di vista politico l’opera di Lago è cauta, pur introducedendo una legislazione modellata su quella italiana egli lascia ampi spazi d’autonomia alle comunità locali. Viene introdotto il modello di scuola pubblica statale ma continuano ad esistere le scuole private per lo più gestite dalle varie comunità religiose. Anche se vi furono episodi di repressione dell’irredentismo o di singoli fatti come per esempio a Calino nel 1927, il regime di Lago può essere considerato paternalistico più che autoritario, ma naturalmente non possiamo dimenticare che il Possedimento era comunque giuridicamente un’estensione del territorio nazionale e formalmente sotto il dominio di un regime dittatoriale quale quello fascista.
L’allontanamento
A cavallo tra il 1935 ed il 1936 la politica estera italiana sterza decisamente in senso anti britannico e Lago, ritenuto troppo morbido, viene sostituito da De Vecchi. Rientrato in Italia presso la sua villa di Capri, ignorato dal regime, chiede udienza a Mussolini che gliela nega. Dopo una confusa vicenda tra il 1939ed il 1940, in cui gli viene negato il trasferimento della sua tessera della Federazione Fascista torna a Capri. Il 5 dicembre 1944, l’Alta Corte di Giustizia per le sanzioni contro il fascismo lo dichiara decaduto da Senatore del Regno, perdendo quindi ogni diritto conseguente. La motivazione (invero generica e comune a molti altri personaggi) è quella di aver contribuito al mantenimento del regime fascista ed aver partecipato ad una Commissione Legislativa (che aveva deliberato solo provvedimenti di natura tecnica ed amministrativa ma non politici). Si spegne a Capri il 27 aprile 1950, la sua salma rimane per qualche tempo tumulata in loco e poi trasferita a Savona. Muore dimenticato dall’opinione pubblica e dalle autorità nonostante i suoi grandi meriti. Oggi molti cittadini delle isole egee lo ricordano con grande stima e rispetto.