Equipaggi e Piloti
Queste sono le foto di alcuni dei piloti e degli equipaggi della Regia Aeronautica che operarono nell’Egeo e nel Mediterraneo Orientale, un doveroso tributo al coraggio ed alla memoria di tutti i militari italiani che combatterono senza avversione verso il nemico. L’ordine con cui sono riportate le foto è casuale e non risponde ad alcun criterio gerarchico o meritorio.
Cap. Pilota Cimicchi Giuseppe
Cap. Pilota Cimicchi Giuseppe nato a Castelviscardo (Terni), medaglia d’oro al valor militare, sopravisse al conflitto divenendo generale di brigata aerea.
In una eccezionale foto a colori, Cimicchi in divisa azzurra al centro, alla estrema sinistra Graziani.
Ten. Pilota Graziani Giulio Cesare
Ten. Pilota Graziani Giulio Cesare nato ad Affile (Frosinone), medaglia d’oro al valor militare, sopravisse al conflitto divenendo generale di squadra aerea.
Ten. Pilota Rovelli Luigi
Ten. Pilota Rovelli Luigi nato a Garganico (Foggia), medaglia d’oro al valor miliatre, deceduto durante un attacco il 28 dicembre 1941.
S.ten. Martino Aichner
L’equipaggio del s. ten. Aichner autore dell’affondamento del cacciatorpediniere inglese Bedouin silurato il 15 giugno 1942 durante la cosidetta battaglia di mezzo giugno Sul velivolo S 79 si legge chiaramente il numero identificativo di squadriglia 281.
Componenti della 281a squadriglia
Una foto eccezionale, Gadurrà Natale 1941. Componenti della 281.a squadriglia, in piedi da sinistra Cimicchi, il cappellano Tosi, Buscaglia, Cipelletti.
17 settembre 2006 Pratica Di Mare, un velivolo AMX del 51^ Stormo intitolato a Buscaglia.
Rodi piazza del Podestà novembre 1941, cerimonia per la consegna delle medaglie al valore della 281.a squadriglia.
In attesa della decorazione, Cimicchi, Graziani, Faggioni.
La stessa piazza come appare oggi, tutte le cerimonie ufficiali anche dopo l’armistizio ebbero luogo qui.
Allegri avieri
Stridente il contrasto con un’altra foto dello stesso Natale scattata nella città vecchia di Rodi in luogo imprecisato da un aviere di nome Bruno.
Cap. Carlo Faggioni
Cap. Carlo Faggioni, asso degli aerosiluranti nel Mediterraneo Orientale e Centrale si trovava l’11 settembre 1943 nell’aeroporto Ampugnano di Siena. Decise di aderire alla RSI ricostituendo un nucleo aerosiluranti intitolato a Buscaglia, disperso nell’azione del 12 novembre 1942. Faggioni fu abbattuto dagli alleati nella zona di Anzio- Nettuno la notte del 10 aprile 1944 mentre tentava il siluramento di un convoglio alleato.
S.ten. Aldo Forzinetti
Quest’immagine di giovane liceale è quella del s.ten. Aldo Forzinetti di Milano, caduto il 17 dicembre 1941, decollato da Bengasi insieme a Buscaglia e Faggioni. La formazione si era unita ai velivoli della 281.a sq. di Cimicchi,Cipelleti e Rovelli da Gadurrà per attaccare un convoglio nemico nel Mediterraneo centrale. Questo scontro navale è noto anche come operazione Halderberd.
Magg. Massimiliano Erasi
Magg. Massimiliano Erasi, Campo Vesuvio 1944, comandante dello Stormo Baltimore durante la guerra di Liberazione. era stato com.te della 278.a , il 14 ottobre 1940 aveva colpito e danneggiato gravemente l’incrociatore Liverpoool, per questa azione aveva ottenuto la medaglia d’argento. Lo Stormo Baltimore raccolse l’eredità delle gloriose squadriglie aerosiluranti e ne rappresentò l’ideale continuità nella guerra di Liberazione. Erasi cadde nel 1944 colpito dalla contraerea nel cielo dei Balcani al comando del suo Baltimore.
Ten. Daniele ed il primo aviere armiere Coppola
Stormo Baltimore, il ten. Daniele ed il primo aviere armiere Coppola, da notare l’equipaggiamento di volo di provenienza inglese, non più semplici cuffie per proteggersi dal freddo ma attrezzature moderne interfonici di bordo e giubbetti termoriscaldati. ten. Daniele ed il primo aviere armiere Coppola
Stormo Baltimore
Un velivolo Baltimore nell’aeroporto di Campomarino, lo stormo Baltimore fu l’erede della 278.a Squadriglia, in questo Stormo continuarono ad operare molti degli aviatori dell’Aeronautica dell’Egeo tra cui l’aviere scelto Bruno Alberghini Maltoni promosso nel frattempo sergente.
Magg. Enrico Fusco
Magg. Enrico Fusco, protagonista del primo attacco aerosilurante sul Porto d’Alessandria il 15 agosto 1940, l’attacco non ebbe successo, Fusco dopo tre inutili tentativi di siluramento si allontanò ma per esaurimento del carburante dovette atterrare in territorio egiziano dove fu catturato.
Serg. magg. Casco Emilio
Serg. magg. Casco Emilio, secondo pilota di un velivolo S 79 della 252.a squadriglia, disperso il 25 luglio 1942 sulle coste dell’ Africa Settentrionale insieme al primo pilota ten. Bresciani ed all’equipaggio. L’ S79 di Casco era decollato insieme ad un altro velivolo identico pilotato dal com.te della squadriglia Egidio De Rosa, da Rodi Maritsa. I due aerei furono attaccati dalla caccia inglese, quello di De Rosa fu costretto ad atterrare e tutto l’equipaggio venne catturato mentre dell’altro S79 non si seppe più nulla.
Il mare ed il deserto hanno inghiottito senza traccia decine di aviatori italiani dell’Egeo. Di essi ci rimangono solo le fredde annotazioni sui diari storici dei rispettivi reparti “il velivolo non è rientrato”.
Serg. pilota Cichella Amelio
Ben diversa è la storia del serg.pilota Cichella Amelio in forza alla 162.a squadriglia caccia Il 10 /11/1942 Amelio Cichella è secondo pilota al ritorno da un bombardamento su El Alamein con l’ S79 personale del gen. Longo. Colpiti dalla contraerea britannica riportarono danni all’impianto del carburante ed alle apparecchiature radio. Impossibilitati a comunicare ed in condizioni meteo proibitive si diressero verso Rodi con la bussola. Decisero di “forare” lo spesso strato di nubi quando il carburante stava per terminare ma le luci verso cui si diressero non erano quelle di Rodi e furono costretti ad ammarare nei pressi di Castelrosso. L’aereo privo di motori e carburante galleggiava ancora, Cichella il cui piede era incastrato nella pedaliera riuscì fortunosamente a liberarsi e tutto l’equipaggio salì a bordo del battellino. Approdati sulla costa turca furono internati. Per 4 giorni Il velivolo e l’equipaggio vennero dichiarati dispersi con grande disperazione dei familiari sino a che le autorità turche non ne comunicarono il salvataggio a quelle italiane. Cichella rientrato dall’internamento nel 1943 fu poi trasferito in Italia, scampato alle vicende dell’ 8 settembre continuò a prestare servizio in Aeronautica congedandosi col grado di maresciallo di prima classe negli anni 70.
Cichella a bordo del suo CR 42 della 162.a squadriglia caccia in secondo piano, in primo piano il S.ten. Giovanni Pappalardo, mentre scortano il velivolo con il governatore Amm.glio CAMPIONI che si recava a Kos per una cerimonia il 25 settembre 1941. Sullo sfondo la costa turca. Foto AUSSMA.
Cichella, secondo da sinistra, con altri piloti della 163.a squadriglia operante su RO 41 prima della consegna dei CR 42.
(Foto Archivio L. Alberghini Maltoni)
Momenti di relax per la sez. caccia a Gadurrà estate 1941, si tratta di personale della 162a, alla fisarmonica Amelio Cichella , alla sua destra in basso serg.magg.motorista Speri, in primo piano a terra in tuta da lavoro azzurro scuro l’av.scelto Avarello, in piedi in tuta il primo aviere armiere Piccoli, al mandolino con cappello bianco a terra Di Cerbo Pasquale, seduto di fronte con capplello bianco e banjo il serg. magg. pilota Landini detto Guido. Si scorge sullo sfondo un CR 42.
ll Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare gen. S.A. Leonardo Tricarico accompagna il veterano M.llo pilota Amelio Cichella durante una cerimonia presso l’Aeroporto di Vigna di Valle 12 maggio 2005.
Numerosi aviatori italiani rimasero internati sino alla data del 10/5/1943 quando la Turchia decise la liberazione di tutti gli aviatori delle nazioni belligeranti atterrati sul suo territorio. Oltre a 11 aviatori italiani furono liberati, 20 inglesi,20 americani, 5 francesi, 15 russi, 11 tedeschi.
Tenente pilota Werther Manduchi
Alla guida di un bombardiere Cant Z 1007 vediamo la foto del tenente pilota Werther Manduchi, nato a Santarcangelo di Romagna il 3/7/1917 decorato con .2 medaglie di bronzo al valor militare per azioni di guerra nel cielo del Mediterraneo. All’inizio della guerra faceva parte della 263 ma squadriglia con base a Grottaglie (TA). Arrivò a Rodi nel settembre del 1941.
Partecipò a bombardamenti sul porto di Alessandria d’Egitto, compì a numerose ricognizioni sull’Egeo a caccia dei convogli inglesi sulla rotta di Creta e di Malta.Durante una di queste, attaccato da due caccia Spitfire nemici, sostenne la battaglia nonostante l’impari lotta. Riuscì a danneggiarne uno, che fu costretto a ritirarsi, continuò la battaglia con l’altro volando a pochi metri dal mare per evitare l’attacco dal basso, infatti il Cant Z aveva un punto morto non coperto dalla mitragliatrice ventrale; la battaglia durò fino all’esaurimento delle munizioni di entrambi i contendenti. Con l’aereo crivellato di colpi, un motore in avaria, il marconista mortalmente ferito, riuscì a riportare il velivolo e l’equipaggio alla base.Partecipò anche, quando era ancora alla base di Grottaglie alla sciagurata Battaglia di Matapan, dove la confusione degli ordini degli Alti Comandi della Marina fece sì che alcune delle nostre navi furono colpite erroneamente dai nostri bombardieri e aerosiluranti, che non ne conoscevano gli spostamenti e le posizioni.
Il 2 luglio 1942, durante un’azione di attacco ad un convoglio inglese, fu duramente colpito dalla contraerea. Il suo Cant Z perse il motore centrale ed uno laterale fu gravemente danneggiato. Con l’aereo ormai ridotto ad un rottame, cercò di rientrare alla base con quello che restava del valoroso equipaggio, ma quando già era sopra Rodi, nello sforzo di superare la piccola collina che incombe sull’aeroporto di Maritsa, anche il secondo motore cedette e l’aereo già malconcio precipitò sulla pista. I soccorritori prontamente intervenuti recuperarono vivo solo il pilota, anche se con diverse ossa rotte, che gli costarono quasi un anno di ospedale ortopedico. Dopo l’8 settembre, si arruolò nei Patrioti d’Italia e alla fine della guerra abbandonò la carriera militare con i gradi di capitano dell’Aeronautica. Fu un eccellente insegnante di Storia e Filosofia a Rimini. È morto il 10 settembre 1994: per tutta la vita ha sempre portato l’aquila dell’Aeronautica appuntata sul bavero della giacca.
Un’altra immagine del ten. Manduchi scattata presso l’aeroporto di Maritsa probabilmente nell’inverno del 1941. Si scorgono sullo sfondo un Cant Z 1007 e la coda di un S 79.
Pilota Pasquale Di Cerbo
Il pilota Pasquale Di Cerbo della 163.a squadriglia sull’aeroporto di Maritsa, era il più giovane della squadriglia. con Fernando Landini detto “Guido” (Capo Pattuglia) e Cichella furono considerati la miglior pattuglia acrobatica su Cr 32. Di Cerbo fu decorato con medaglia d’argento al V.M. per l’abbattimento di uno Swordfish decollato dalla portaerei Eagle.
Di Cerbo morì durante un bombardamento britannico sull’aeroporto di Capua dove faceva l’istruttore. Alla sua memoria è stata dedicata la scuola elementare del paese di Dugenta (BN).
Cap. Noziglia
Rodi Maritsa 1938. Il cap. Noziglia (primo da sinistra) del Corso Eolo all’epoca comandante della 163.a al centro il serg. Amelio Cichella.
Piloti della 162a sq. autonoma caccia
Rodi 1938 Piazza Bruciata. Piloti della 162a sq. autonoma caccia, da sin.il serg Bruto Botticelli deceduto durante la guerra, il serg.Roberto Gaucci superdecorato ed asso della caccia italiana durante la guerra con 7 abbattimenti, promosso ufficiale per merito di guerra è deceduto col grado di generale, a destra il serg. Amelio Cichella.
Rodi Maritsa estate 1940. Un gruppo di piloti della 162.a attende l’allarme (scramble) accanto ai velivoli. Questa foto potrebbe sembrare una foto di propaganda data l’atmosfera rilassata e quasi balneare. In realtà col progredire della guerra queste scene non si vedranno più. Di schiena sulla sdraio a destra il serg. Amelio Cichella.
Gen. Luigi Longo
Rodi Maritza 1940. Il gen.Longo (in tuta da bianca da sinistra) ed altri aviatori tra cui il suo pilota personale Barbetti (immediatamente a destra arretrato) che ricambia il saluto al termine di un volo.
Ten. Mario D'Agostini
Il pilota ten. Mario D’agostini da Udine, Corso Pegaso, abbattuto in Africa Settentrionale e decorato di medaglia d’oro al V.M., qui fotografato col suo Cr 32 a Maritza. A Rodi era fidanzato con la sig.na Nadia Scutu.
Serg. Magg. Guido Pecile
Serg. Magg. Guido Pecile (classe 1917 – deceduto nel 1987), dal 10.05.1942 al 11.09.1943 in forza al 154° Gruppo CT, 395° Squadriglia a Maritsa – Rodi. Fuggito da Rodi Egeo via mare l’11.09.43 e internato dagli inglesi fino al 27.05.1944 (Cipro – Palestina – Egitto) rimpatriato nel giugno 1944 e quindi aggregato alla 361° Squadr. 51 Stormo C.T. Nuovo Leveranno – Lecce.
T. col. pilota Mario Giuliano
T.col. pilota Mario Giuliano, comandante dell’87.o Gruppo B.T. 30.o Stormo di stanza a Gadurrà. Pilota di bombardiere Cant Z 1007 partecipò all’azione di bombardamento su Burg El Arab (Alessandria d’Egitto) con altri 7 velivoli svoltasi nella prima mattina del 5 settembre 1942. Il suo velivolo ed una altro non rientrarono dall’azione. Le forze armate USA definiscono tali eventi come MIA ovvero Missing in Action, in italiano traducibile come disperso in azione ma sarebbe più giusto definire caduto in azione. La differenza pur sottile tra le due definizioni implica il riconoscimento e la testimonianza dell’avvenuto decesso dei militari seppur non sia stato possibile recuperarne le spoglie.
Riportiamo i nomi dei membri dell’equipaggio:
M.llo Cumo Emilio – Serg. Campanale Luca – Av. Capassi Giuseppe – M.llo Covello Armando
EQUIPAGGIO DEL SECONDO CANT Z 1007 DISPERSO
S.Ten.pilota Dal Monte Anacleto – Serg. Magg. pilota Genestretti Virgilio – Av. Sc. Vitorini Elio – Av. Sc. CortoFrancesco – Serg. Ottavi
Ten. pilota Mario Rovere
Il ten.pilota Mario Rovere (corso Rex) di cui abbiamo pubblicato l’insolita foto col figlio nella culla accanto ad un Cr 42, contribuì all’abbattimento dei due Swordfish britannici che violarono lo spazio aereo di Rodi il 4 settembre 1940, furono attaccati dai velivoli della 163.a squadriglia caccia, il velivolo nella prima foto fu obbligato ad atterrare sul campo in quanto le pallottole italiane avevano gravemente bucato il serbatoio….i due membri dell’ equipaggio furono catturati.
Lo Swordfish catturato
Rovere in attesa del…nemico…. Gadurrà agosto 1940, all’epoca non si chiamava scramble…!!
Questa foto, scattata il 30 gennaio 1940 a Rodi Maritsa, ricorda la visita di Balbo a Rodi. Al sottotenente Rovere, fu affidata la giacca di Balbo (il Maresciallo si era macchiato …) per farla pulire… e per lui indossarla e farsi fare una foto fu tutt’uno, aveva 25 anni!
Serg. magg. Guerrino Soncini
Il 21 maggio 1942 due velivoli Cant Z 1007 bis della 263.a sq. (47.o Stormo) decollavano da Rodi Maritza per una missione, dal Diario Storico della Squadriglia, conservato presso l’Archivio Storico dell’A.M. apprendiamo; “Dopo che l’apparecchio capo sezione decollava regolarmente, il gregario iniziava la manovra di decollo, ma per prematuro distacco dal terreno derapava a destra e per successiva perdita di velocità precipitava al suolo incendiandosi”.
Testimonianze raccolte successivamente indicano che il secondo pilota, serg. magg. Guerrino Soncini classe 1917 da Peviglio (R.E.), a cui fu conferita medaglia d’argento al V.M. alla memoria, si prodigò per salvare la vita al primo pilota s.ten. Sarrica, riportandone ferite mortali. Ricoverato all’ospedale Regina Elena spirava 36 ore dopo. Nello stesso incidente era deceduto il 1.o aviere marconista Raffaele Auriemma. Gli altri membri dell’equipaggio si salvarono, ecco la lista completa ;
S. Ten. Pil. SARRICA GIOVANNI
Serg. M. Pil. SONCINI GUERRINO
Av. Sc. Mot. FIORINI GERMANO
1° Av. Marc. AURIEMMA RAFFAELE
Av. Sc. Marc. PRANZITELLI GIOVANNI
1° Av. Arm. PALMA VITO
A distanza di 66 anni dall’avvenimento, alla data del maggio 2008, la Redazione è in grado di pubblicare la cronaca fotografica delle esequie degli aviatori deceduti. Una documentazione abbastanza inconsueta e dettagliata che ha consentito la comparazione con i luoghi come erano e come sono. Questo lavoro è il frutto della tenacia di Maurizio Panella, nipote del Soncini, della costante attenzione dell’allora cappellano militare Don Sante Tosi verso la famiglia dello sfortunato aviatore. Fu proprio il sacerdote che inviò loro queste foto scattate da un aviere della sezione fotografica in quella triste mattinata del 24 maggio 1942.
Guerrino Soncini ancora aviere
Ritratto il 24 ottobre 1941 in tenuta di volo sullo sfondo la pista di Maritza.
24 maggio 1942 ore 17, il corteo funebre con le spoglie dei due aviatori lascia l’ospedale Regina Elena.
Lo stesso scorcio al maggio 2008, il vecchio ospedale è ormai in disuso.
Il corteo funebre varca il portone.
Lo stesso portone (maggio 2008)
I feretri arrivano alla chiesa di S.Francesco.
L’ingresso della chiesa (maggio 2008)
La messa funebre all’interno
Interno della chiesa (maggio 2008)
I loculi che ospitarono le salme dell’equipaggio Soncini in basso e 1o aviere Raffele Auriemma sopra.
Foto della Croce Mausoleo (maggio 2008) dedicata ai caduti italiani i cui resti furono traslati a Bari nel 1957.
Una foto emblematica, il com.te Aeronautica dell’Egeo, gen. B.A. Ulisse Longo, si allontana cupo in volto dal luogo della tumulazione.
Il cimitero, maggio 2008.