Alberto Briganti nasce ad Umbertide (PG) il 22 dicembre 1896, si arruola nel 1916 come allievo guardiamarina di complemento in ferma triennale; è assegnato alle Stazioni di Idrovolanti di Venezia, Ancona, Porto Corsini e si distingue per l’audacia dimostrata nelle missioni di bombardamento compiute a bordo di L 3 e F.B.A, guadagnadosi due medaglie di bronzo al valor militare. Dopo la prima guerra mondiale partecipa alla missione di Fiume come pilota di idrovolanti nella Milizia Legionaria (dal 12 settembre 1920 al 4 febbraio 1920); nel 1921 con il grado di sottotenente di vascello passa dal complemento al servizio attivo permanente; è promosso tenente di vascello nel 1921. Il 16 ottobre 1923 cessa di appartenere ai ruoli della R. Marina ed entra come comandante di squadriglia (denominazione successivamente mutata in quella di capitano) nella R. Aeronautica.Il 1° gennaio 1942 diviene comandante dell’aviazione per la marina e nel marzo del 1943 è trasferito al Comando dell’Aeronautica nell’Egeo, dove rimane fino a quando, dopo l’8 settembre, viene catturato dai tedeschi per il suo rifiuto di collaborare. Deportato in Germania, riesce a scampare a ben due fucilazioni e a salvarsi confondendosi fra i cadaveri degli altri fucilati; in virtù di questi avvenimenti il generale Ajmone Cat, allora Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, gli offre alla fine della guerra l’incarico di Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica aggiunto: mantiene questo incarico fra il 3 agosto del 1946 ed il 1° gennaio 1947, quando viene nominato Sottocapo di Stato Maggiore dell’Aeronautica; nel novembre del 1947 viene nominato Segretario Generale per l’Aeronautica. Tra il maggio del 1949 ed il febbraio del 1952 è presidente del Consiglio Superiore delle Forze Armate; fra il febbraio del 1952 ed il febbraio del 1953 ha ricoperto le funzioni di Direttore Generale dell’Aviazione Civile e del Traffico Aereo. È morto a Roma il 2 luglio 1997.